Le microterme sono in effetti delle specie Graminaceae tradizionalmente molto note ed impiegate in Italia poiché prediligono climi fresco-umidi. Il nostro territorio è caratterizzato per buona parte da queste condizioni climatiche ovvero con temperature minime invernali che scendono al di sotto degli 0°C ed estati che raggiungono mediamente i 35°C ed oltre. In effetti il range di temperature ottimali per lo sviluppo della parte aerea (foglie e fusti) è di circa 16-24°C, mentre l’apparato radicale predilige temperature del terreno comprese tra i 10 ed i 18°C. Ne consegue che durante i periodi primaverili ed autunnali si avrà il picco massimo della crescita, per poi notare una certa riduzione durante i periodi più caldi (oltre i 30°C) durante i quali necessitano di alcune attenzioni ed irrigazioni in più. Normalmente i periodi invernali vengono ben superati dalle specie microterme considerate per eccellenza “sempreverdi” ovvero in grado di mantenere una buona colorazione anche con temperature inferiori agli 0°C.
Chiaramente l’impiego di queste specie è consigliato laddove persistano tali condizioni climatiche e vi siano buone disponibilità idriche, mentre non sono consigliabili nelle regioni a clima caldo-arido o comunque laddove le risorse idriche siano scarse; in tali situazioni si impiegano con grande successo le specie macroterme.
Le specie microterme maggiormente impiegate in Italia sono il Lolium perenne, la Festuca arundinacea e la Poa pratensis, mentre specie di minor impiego sono Festuca rubra ed Agrostis stolonifera. Si propagano normalmente da seme.